mercoledì 13 marzo 2019

Fantasia in platea!

"The theatre exists 99% in the imagination"
(cit. Stella Adler)

Questa  frase di Stella Adler scoperta grazie alla recente amicizia su Facebook con Frank Diafe, affronta il tema principe del senso della recitazione: l'astrazione.

Già Giovanni Sartori in "Homo videns" approfondisce in maniera esauriente, e non senza perplessità sulle evoluzioni del complesso dei media, il tema dell'astrazione, di quella capacità umana cioè di immaginare qualcosa partendo da un testo o da un'immagine.

Il teatro è questo, è supporto vivente all'immaginazione che per ogni spettatore assume caratteristiche differenti su cui influiscono l'educazione la cultura, il contesto sociale di riferimento.
Dunque possiamo inquadrare la frase di Stella Adler in questa logica: il regista, gli attori, gli scenografi metto in scena un'interpretazione loro dell'opera, attraverso le scelte scenografiche, ambientali, i costumi, la recitazione, ma poi ciascuno spettatore si fa una propria "regia", seleziona cioè dove porre la sua attenzione sfruttando la propria immaginazione, la propria capacità di astrarre. In questo senso, il teatro differisce radicalmente dal cinema in quanto sullo schermo la sua attenzione viene "pilotata" dal regista che sceglie le inquadrature, la fotografia, i personaggi su cui concentrarsi. In teatro no, in teatro lo spettatore scegli chi guardare, sceglie su cosa soffermarsi, si rappresenta ciò che è fuori scena, i personaggi non presenti, i contesti generali in cui si svolge la sinossi e l'azione, e lo fa appunto usando quello strumento straordinario e unico di cui giustamente Stella Adler diceva essere fatto il teatro per il 99%: l'immaginazione.

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